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Pink Floyd

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2011 12:37
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19/11/2008 21:35
 
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I Pink Floyd sono una rockband britannica formatasi nella seconda metà degli anni Sessanta che, nel corso di una lunga e travagliata carriera, è riuscita a riscrivere le tendenze musicali della propria epoca e diventare uno dei gruppi più importanti della storia del rock. Sono considerati da molti artisti "i poeti ermetici del rock", ed è una delle band che ha ricevuto più dischi di platino.

Impegnati in un primo periodo in un'assidua ricerca di sonorità psichedeliche e sperimentazioni elettroniche (ne è massimo esempio The Piper at the Gates of Dawn, edito nel 1967), raggiunsero in seguito il successo mondiale grazie a hit-single quali Wish You Were Here e Money, e concept-album quali The Dark Side of the Moon e The Wall. Sono anche considerati tra i più grandi artisti di rock progressivo di sempre assieme a Yes, King Crimson, Emerson, Lake and Palmer e Genesis.



Il gruppo è nato a Cambridge nel 1964 al politecnico di architettura; i suoi componenti sono i seguenti:

* David Jon “Dave” Gilmour - chitarra e voce (dicembre 1967 - presente).
* George Roger Waters - basso e voce (1964 - 1985; una comparsa nel 2005 ma non come membro ufficiale).
* Nicholas Berkeley “Nick” Mason - batteria (1964 - presente).
* Richard William “Rick” Wright - tastiere e voce (1964 - 1979, 1987 - 2008).
* Roger Keith “Syd” Barrett - chitarra e voce (1964 - 1968); scelse come nome del gruppo l’unione dei nomi di due bluesman da lui molto amati (Pink Anderson e Floyd “dipper boy” Council).

I Pink Floyd hanno avuto importanti riconoscimenti, tra cui:

* L'emittente VH1 ha inserito i Pink Floyd al 15° posto nella classifica dei 100 migliori artisti hard rock e al 4° posto in quella dei 100 migliori artisti di sempre.[2].
* Quasi tutti i loro album hanno raggiunto le prime posizioni delle classifiche di Billboard [3] e, grazie al brano Marooned, hanno conquistato un Grammy Award come miglior brano strumentale. [4]
* Nel 1996 i Pink Floyd sono entrati nella Rock and Roll Hall of Fame.



La band nasce dall'incontro di uno studente del liceo artistico, Roger ("Syd") Barrett, con Roger Waters, studente di architettura e bassista dello stesso gruppo in cui suonavano altri due aspiranti architetti: Nick Mason e Rick Wright. Nel 1964, dopo lo scioglimento del suddetto gruppo, Waters (basso), Barrett (chitarra), Wright (tastiere) e Mason (batteria) decidono di modificarne il nome, dapprima fu Tea Set, dopo decisero di cambiarlo in "The Pink Floyd Sound", dai nomi di battesimo di due suonatori di blues americani, Pink Anderson e Floyd Council, in seguito ridotto a Pink Floyd.

Nel 1966 arrivano le prime esibizioni ed è proprio grazie ad una serie di concerti tenuti spesso nell'UFO Club, tempio della musica underground londinese che i Pink Floyd diventano ben presto famosi. La loro notorietà è particolarmente legata ai testi surreali di Syd Barrett ispirati dalla lettura - fra i tanti - di Tolkien, Edward Lear e Kenneth Grahame (ne sono un esempio brani come Arnold Layne, Bike, See Emily Play, The Gnome, Scarecrow) e altri come Interstellar Overdrive e Astronomy Domine, i primi nella storia del rock a utilizzare dilatazioni e atmosfere di stampo fantascientifico, aprendo di fatto le porte alla stagione del rock cosmico. La band sperimenta, sempre in questo periodo, i primi light-show, coinvolgendo il pubblico con proiezione di immagini, diapositive e l'impiego massiccio di un efficace impianto luci.

Da lì a poco i Pink Floyd conosceranno quelli che diventeranno i loro manager: Andrew King e Peter Jenner.



Con Syd Barrett i Pink Floyd pubblicano due dischi, The Piper at the Gates of Dawn e A Saucerful of Secrets (in realtà nel secondo Barrett è presente in soli due brani: "Remember a Day" in cui suona la chitarra e "Jugband Blues" in cui suona e canta). Anche se nei brani rimanenti Barrett ed è sostituito da David Gilmour che esprime un chitarrismo meno avventuroso e surreale ma più elegante e altrettanto caratteristico, entrambi gli album rappresentano entrambi la cosiddetta "fase psichedelica-space rock". Entrambi i termini sono stati considerati fuorvianti e riduttivi per descrivere la loro musica anche dagli stessi membri del gruppo, tuttavia questa suddivisione può essere di qualche utilità. Ben presto a causa delle sue precarie condizioni fisiche e mentali, dovute ad un abuso sconsiderato di stupefacenti (in particolare LSD, sommato ad una eccessiva pressione psicologica in seguito al successo dei primi singoli e dell'album di esordio) viene allontanato dalla band. I primi due album sono prodotti da Norman Smith. Barrett morirà il 7 luglio 2006 per complicanze di diabete.



Le redini del gruppo passano a Roger Waters, il quale sceglie come sostituto chitarrista un vecchio amico di Syd, David Jon Gilmour, nato il 6 marzo 1946 a Cambridge. Il gruppo azzarda dapprima una formazione a cinque elementi, ma non va oltre quattro concerti per lo stato ormai stabilmente dissociato di Syd Barrett, che, dopo aver realizzato due album solisti (The Madcap Laughs e Barrett, entrambi registrati nel 1970) ed aver tentato di formare un paio di nuove band (famoso un concerto con il trio chiamato Stars) si ritira a vita privata, disinteressandosi al suo grande passato e dedicandosi al suo primo amore: la pittura. Con l'annuncio ufficiale dell'uscita di Syd dalla band, il 6 aprile 1968, i Pink Floyd tornano ad essere un quartetto. Lo stile del gruppo è ormai cambiato: la personalità scura e introversa di Waters e lo stile chitarristico personalissimo di Gilmour avrebbero contribuito a formare "l'impronta Floyd" che avrebbe caratterizzato tutti gli album successivi, a partire da A Saucerful of Secrets, uscito il 29 giugno 1968.



Il gruppo giunge ormai famoso alla fine degli anni sessanta, grazie all'album d'esordio The Piper At The Gates Of Dawn, alla partecipazione con tre brani alla colonna sonora del film Zabriskie Point (1970) ed a una serie di album ancora legati alla psichedelia: More (1969), Obscured by Clouds (1972) (colonne sonore di due film del regista sperimentalista Barbet Schroeder, rispettivamente More e La Vallée) e Ummagumma (1969), doppio album con brani composti singolarmente da ogni membro della band in un disco e quattro canzoni registrate in quattro differenti concerti nel 1969.

Gli anni settanta si aprono con Atom Heart Mother, album ambizioso in cui il gruppo che non è mai stato realmente progressive si cimenta in una suite progressive rock-sinfonica, supportato dagli arrangiamenti orchestrali di Ron Geesin. È il primo album dei Pink Floyd a raggiungere il vertice della classifica inglese.

Con l'album successivo, Meddle, lo stile Floyd muta parzialmente direzione è grazie a brani diventati ormai classici come Echoes e One of These Days che il gruppo riesce a raggiungere un pubblico sempre più vasto. Si chiude qui la fase sperimentale del grande gruppo inglese.



All'apice della notorietà, mentre a Parigi si abbozza The Dark Side of the Moon, i Pink ricevono l'offerta di girare un film-concerto, cosa già realizzata da altre band. Il regista Adrian Maben ha l'idea di girarlo in Italia, in uno scenario assolutamente inusuale: sceglierà infatti l'anfiteatro di Pompei.





Sempre nel 1971, il regista Stanley Kubrick chiede al gruppo di poter utilizzare le musiche di Atom Heart Mother per il film Arancia meccanica, ma la proposta viene rifiutata per timore di una pubblicità negativa. Kubrick avrà modo di "vendicarsi" molto più tardi, quando Roger Waters chiederà al regista di poter usare la voce impersonale di HAL, il computer di 2001: Odissea nello spazio, nel suo Amused to Death (1992). Al rifiuto del regista, Waters replicherà includendo un messaggio registrato al contrario al principio di Perfect Sense. Altro legame tra il gruppo e il grande regista è la leggenda secondo la quale la canzone Echoes dell'album Meddle sarebbe perfettamente sincronizzata con l'ultima parte di 2001. Sovrapponendo la canzone alle immagini del film si nota effettivamente una certa sincronizzazione tra le immagini mostrate e le note di Echoes.



Nella discografia ufficiale a volte non vengono inserite le due colonne sonore interamente composte dal gruppo. La prima, More, colonna sonora del film More - Di più, ancora di più di Barbet Schroeder, esce nel 1969; la seconda, Obscured by Clouds, è la colonna sonora di La Vallée, film dello stesso regista che praticamente non è mai stato proiettato in sala. Questo disco, uscito nel 1972, dal gusto tipicamente anni Settanta, è una sorta di ricreazione tecnologica del sound pinkfloydiano, nella quale Waters e compagni poterono esplorare liberamente i territori della musica elettronica. I frutti di tali sperimentazioni influenzeranno alcuni degli album che il gruppo pubblicherà negli anni successivi. I Pink Floyd hanno scritto anche alcuni pezzi entrati nella colonna sonora del film The Committee di Peter Sykes nel 1968 e di Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni nel 1970.



Il 1973 segna la svolta del gruppo con l'uscita dell'album The Dark Side of the Moon. Concept album per definizione, The Dark Side si avvale di una delle tante copertine che Storm Thorgerson, designer della Hipgnosis, ha realizzato per i Pink Floyd nel corso degli anni: il famoso prisma che scompone la luce bianca nei colori dell'iride. L'album è da definirsi "corale" sia per il tema trattato, la follia, sia perché per la sua incisione hanno collaborato tutti e quattro i componenti in maniera più o meno rilevante. Il disco raggiunse quasi tutte le vette delle classifiche internazionali e al giorno d'oggi se ne contano quaranta milioni di copie vendute. È stato anche il primo album della storia musicale ad essere stato inciso con il rivoluzionario Dolby System. Questo album è forse il più bello dei Floyd, e come se sintetizzasse e "cristallizzasse" ogni precedente innovazione esponendola con una classe ineguagliabile e un linguaggio ormai maturo e consapevole; è un album senza alcuna caduta ma sancisce daltronde la fine delle sperimentazione: i Pink Floyd da un punto di vista musicale adesso sono un colosso del rock e la loro fase più creativa è ormai tramontata per sempre. Il seguente album, Wish You Were Here (1975), fu accolto favorevolmente sia dal pubblico che dalla critica, anche se non ebbe lo stesso successo di vendite di The Dark Side. Il titolo ("Vorrei che fossi qui") è stato interpretato come un pur tardivo ricordo di Barrett, cui è stata dedicata anche la suite che apre e chiude l'album, Shine On You Crazy Diamond ("Continua a splendere, folle diamante"). Anche in Welcome To The Machine e Have A Cigar, cinica nei confronti dello show business, si leggono dei riferimenti alla vicenda di Barrett. Emblematico, a questo proposito, l'aneddoto secondo il quale durante le registrazioni di Shine On You Crazy Diamond si presentò negli Abbey Road Studios proprio Syd Barrett, con la testa e le sopracciglia rasate, ingrassato, quasi irriconoscibile. Fu una visione che sconvolse gli altri membri del gruppo, i quali addirittura scoppiarono in lacrime.





Nel 1982, dopo anni di lavoro, fu realizzato dal regista Alan Parker un film (Pink Floyd The Wall) basato sul concept di The Wall. Il ruolo di Pink, il protagonista, fu affidato a Bob Geldof (leader dei Boomtown Rats); ciò contribuì notevolmente alla popolarità di questo artista. Il film, che ripercorre la linea dell'album, tranne che per l'esclusione della canzone Hey you e per l'aggiunta di due nuovi brani, What Shall We Do Now? (escluso dall'album originale per motivi di spazio) e When the Tigers Broke Free, affianca alle scene reali le animazioni create da Gerald Scarfe che venivano proiettate sul muro durante gli storici concerti. La vita del protagonista (una sorta di commistione tra le biografie di Roger Waters e Syd Barrett) è stata costellata di delusioni e paure che non facevano altro che aggiungere mattoni nel suo muro di difesa dal mondo (da qui deriva l'espressione "another brick in the wall"). Famoso è infatti il triste episodio che vide protagonista Roger Waters nell'ultima tappa dell'Animals Tour a Montreal: durante il concerto, i fan continuavano a far chiasso e urlare, impedendo al gruppo di esibirsi; al culmine della rabbia, Roger sputò in faccia a un suo fan che continuava ad urlare e spintonare le transenne. Questo episodio fu la conferma che si era ormai eretto un "muro psicologico" tra la band ed il relativo pubblico, e fu proprio da quello spiacevole evento che Roger Waters iniziò a ideare il progetto di The Wall.





Ormai Waters aveva assunto un ruolo predominante all'interno del gruppo, a discapito dello spirito di collaborazione che un tempo caratterizzava la band. Molto emblematica in questo senso fu l'esclusione dalla prima copertina dell'album successivo, fra i componenti del gruppo, del nome di Rick Wright, che era stato costretto a lasciare il gruppo alla fine del tour di The Wall. Dopo l'uscita nel 1983 di The Final Cut, da considerarsi in pratica il primo disco da solista di Waters (il sottotitolo infatti era A requiem for the post-war dream by Roger Waters - performed by Pink Floyd), i Pink Floyd sembravano essere giunti ormai al capolinea della loro avventura musicale. Questo album era interamente dedicato al padre di Waters, morto ad Anzio durante la seconda guerra mondiale. Tutti i testi e le musiche erano per la prima volta firmati da Roger Waters, che aveva comunque fatto sempre la parte del leone da Wish You Were Here in poi. Tuttavia in seguito ad un'accesa disputa legale tra Waters e il resto del gruppo su chi potesse avvalersi del nome Pink Floyd, dalla quale Waters uscì sconfitto, fu pubblicato nel 1987 il disco A Momentary Lapse of Reason in cui figurano come membri Gilmour e Mason, mentre Wright appare come turnista. L'anno successivo esce il live Delicate Sound of Thunder, dove invece sono titolari tutti e tre i membri superstiti.



Degne di nota sono anche le collaborazioni che David Gilmour ha avuto con Paul McCartney. Da memorizzare la partecipazione alla "Rockestra" durante le sessioni di Back to the Egg, nel 1979, la fattiva collaborazione nella famosa hit del 1984 No More Lonely Nights, dove Gilmour produce un notevole assolo di chitarra elettrica e durante le sessioni dell'album Flowers in the Dirt del 1989, in cui appare producendo un altro contributo per We Got Married.
David Gilmour, chitarra e voce, durante il The Division Bell Tour

Un tour di concerti in tutto il mondo, tra i quali quello di Venezia (1989, primo concerto della storia a essere trasmesso in mondovisione), giustifica il live Delicate Sound of Thunder (1988) e, nonostante le circostanze siano ormai notevolmente cambiate, nel 1994 viene pubblicato The Division Bell, ultimo loro lavoro in studio, che segna il ritorno del contributo creativo di Richard Wright.

Il disco è seguito dal Division Bell Tour, che tocca anche l'Italia nel 1994 con 6 date:

* Stadio delle Alpi, Torino;
* Stadio Friuli, Udine;
* Festa de L'Unità di Modena;
* Cinecittà, Roma (3 date).

L'anno successivo è pubblicato P*U*L*S*E, tratto dai concerti tenuti in diverse località europee, fra cui Roma, per tre serate consecutive (19-20-21 settembre 1994). L'album contiene la prima versione integrale dal vivo di Dark Side of the Moon. Tra il 2000 e il 2001 il gruppo pubblica una riedizione live di The Wall e un greatest hits (Echoes: The Best of Pink Floyd).



Lunedì 15 settembre 2008 i media annunciano la morte di Richard Wright, avvenuta a 65 anni dopo una breve lotta contro il cancro. David Gilmour e la sua band rendono omaggio a Wright durante lo show britannico "Later with... Jools Holland" suonando il brano Remember a Day - peraltro mai eseguito dal vivo - tratto dall'album A Saucerful of Secrets (1968).





Hey You



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«The Wall» sempre più imponente Waters crea meraviglie rock
Effetti speciali e un muro di 70 metri per lo show pacifista



MILANO - Roger Waters ha alzato l'asticella. Ancora. Lo aveva già fatto con la musica e i concerti dei Pink Floyd: «The Wall» (1979) è un concept album entrato nella storia del rock, ma è stato anche un tour tanto maestoso da far impallidire tutto quello che si era visto fino a quel momento.

Tre decenni dopo Waters, che dei Pink Floyd è stato bassista, leader e mente creativa dal dopo Barrett all'addio dell'84, presenta la versione per il nuovo millennio di «The Wall». Una produzione kolossal che si muove su 28 tir, e mette in scena 11 musicisti, pupazzi gonfiabili alti 9 metri, un dirigibile-cinghiale, un muro di 70 metri per 12 fatto da circa 400 mattoni di cartone e metallo, un megaschermo circolare, effetti speciali senza risparmi. E se nel 1980 era stato un disastro finanziario, questa volta Waters ha fatto bene i conti. Un budget da 42 milioni di euro già ripagati dai 62 incassati in Nord America, ai quali bisogna aggiungere i biglietti dei concerti europei e il merchandising che piazza tshirt (c'era la coda ieri) a 35-50 euro. Al Forum ieri sera il primo concerto italiano: sei sold out, affari per i bagarini (i posti da 55 euro erano rivenduti a 100), repliche oggi, il 4, il 5 e, sempre al Forum, il 6 e 7 luglio con la speranza degli organizzatori di strappare un'altra data.

Due ore divise in due atti, con un suono pulito che il Forum non ricorda da anni, che rileggono la scaletta del disco. Bastano i primi cinque minuti per rimanere a bocca aperta. Alla fine di «In the Flesh» uno stukas vola sulla platea e sfonda il muro fra fiamme e fuochi d'artificio. «The Wall» è il racconto della crisi, vissuta veramente da Waters, di una rockstar che finisce per chiudersi dietro un muro e a ricercare nell'infanzia - il padre morto, la madre autoritaria, i professori rigidi - le cause della propria alienazione.

In questa edizione è però l'anima pacifista più di quella personale a prendere il sopravvento. Subito dopo lo schianto, «The Thin Ice» omaggia il padre di Roger, militare morto in battaglia nel 1944 ad Anzio. La sua foto in bianco e nero campeggia sullo schermo ed è via via affiancata da quella di altre vittime, soldati e civili, delle guerre di oggi. «Lo spettacolo descrive una condizione più universale di quello del 1980. E' un'allegoria di quello che accade oggi con i leader che incoraggiano la gente ad avere paura delle altre nazioni e a murarsi nelle proprie ideologie», ha spiegato la star 67enne.

Il muro è una costruzione in progress. Mattone dopo mattone, another brick in the wall, sale. Come l'emozione. Soffoca progressivamente la scena: alla fine del primo atto resta una sola finestrella da cui Waters si può esibire e per gran parte del secondo nasconde al pubblico la band. Ma quel muro è anche lo schermo di un suggestivo racconto per immagini. Ci sono quelle di una volta, la nazi-marcia dei martelli, l'amplesso psichedelico fra i fiori, ma anche quelle commissionate per questo show. Su «Goodbye Blue Sky» un aereo sgancia, come fossero bombe, simboli: la croce, la stella di Davide, la mezzaluna, falce e martello, il dollaro, il logo della Shell e quello della Mercedes. Ci sono foto di devastazioni e carestia a fare da sfondo a un messaggio pacifista di Eisenhower, presidente Usa degli Anni 50; i ritratti di Hitler, Stalin, Mao e George W. Bush in versione pubblicità dell'iPod; un «col caz..» (proprio così, in italiano) a caratteri cubitali; modelle, tg e pubblicità che si sovrappongono in un rumore di fondo indistinguibile e assordante. Il crollo del muro, che arriva dopo il surreale cartone di «The Trial», è un'emozione che vale il biglietto. Sulle macerie Roger e la band (c'è anche il figlio Harry) chiudono lo show con «Outside the Wall». L'uomo ha vinto. E anche Waters.

Fonte [SM=g8845] [SM=g10028] [SM=g10038] [SM=g8916] [SM=g7372] [SM=g10432]


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