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Juve, che poker: è prima con l'Inter

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2012 20:49
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05/07/2009 12:28
 
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Juve, offerto Hernanes
La società bianconera prende tempo: gli obiettivi sono altri, in cima alla lista c'è sempre D'Agostino. Nel caso saltassero, affare possibile. Intanto Andrè Santos è sempre più vicino al Lione: Grosso potrebbe così finire a Torino



ROMA, 4 luglio - La Traffic, società di medizione brasiliana proprietaria del cartellino di Hernanes, ha offerto il centrocampista del San Paolo alla Juventus. Un rappresentante della società è in Italia, ma al momento i dirigenti bianconeri prendono tempo. Gli obiettivi della Juve sono altri e solo nel caso in cui saltassero se ne potrebbe riparlare. In cima alla lista dei desideri resta ancora Gaetano D'Agostino dell'Udinese. Hernanes è stato eletto l'anno scorso miglior giocatore del campionato nazionale che ha vinto con il San Paolo. Il giocatore è seguito anche da Milan e Inter.

ANDRE' SANTOS LIBERA GROSSO - Un altro brasiliano, l'esterno sinistro della Seleçao Andre Santos, è sempre più vicino al Lione, che dopo averlo preso potrebbe cedere Grosso alla Juve cercando di farsi dare in cambio Trezeguet.

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07/07/2009 18:03
 
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Cannavaro: «La Juve può giocarsela con l'Inter»
Il difensore bianconero: «Con gli acquisti che abbiamo fatto, vogliamo migliorarci rispetto alla scorsa stagione»



ROMA, 7 luglio - «Il progetto è quinquennale, bisogna far crescere i giovani con grande tranquillità perché altrimenti si rischia di fare come l’anno scorso che quando non sono arrivati i risultati si è avuta una contestazione». Così Fabio Cannavaro, in attesa di iniziare la nuova stagione con la maglia della Juventus, analizza il momento del Napoli. «Bisogna partire piano piano - ha spiegato a Radio Kiss Kiss - il tifoso napoletano è passionale, ma solo così si può far crescere il progetto».

LO SCRITTORE - Cannavaro ha presentato anche un libro. «L'ho scritto perché insieme alla Mondadori abbiamo deciso di far conoscere un po’ a tutti la storia di questo ragazzo che dalla Logetta che è arrivato ad essere il capitano della Nazionale Campione del Mondo. Noi calciatori spesso veniamo visti come divi, invece siamo delle persone normalissime e spero che questo possa trasparire anche dal libro. Da bambino giocavo per strada, come tanti bambini della mia città. Spero che dalle pagine di 'Fabio Cannavaro – La mia storia' possa rappresentare al meglio Napoli e la napoletanità in senso lato».

IL DUELLO - Ultimo pensiero sul mercato della Juve. «Il prossimo rinforzo a centrocampo? Si sente parlare di Felipe Melo, D’Agostino e dello stesso Diarra, insomma si sta parlando di grandi giocatori: tutti da Juventus. Con gli acquisti che abbiamo fatto fino a questo momento credo che possiamo giocarcela con l’Inter fino alla fine, vogliamo migliorarci rispetto alla scorsa stagione, anche se la rosa dell’Inter è ancora la più competitiva».

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31/08/2009 13:37
 
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Diego, retroscena di un grande affare
L'acquisto pianificato due anni fa con Ranieri. La posizione in campo del brasilano è costata la panchina a Conte



TORINO - La Juventus ha cercato il confronto e l'ha retto, senza spaventarsi per il 4-0 dell'Inter nel derby e anzi respingendo la paura al mittente. "Penso che si siano impressionati", ha ammesso Ferrara dopo il prepotente 3-1 dell'Olimpico e, soprattutto, dopo avere già sdoganato Diego, dopo appena 180' di campionato, nella categoria dei fuoriclasse. "Ha sorpreso anche me". Ma non ha sorpreso la Juve, che fiutava da due anni le tracce del fantasista (termine riduttivo: non è soltanto mossette e colpi di tacco) brasiliano, che nel frattempo stava trasformando il Werder Brema da una squadra normale a una che andava alla caccia di coppe e scudetti. Il bello è che sono due anni che anche Diego pensa alla Juventus. Nell'estate del 2006, prima che il paulista partisse per le Olimpiadi di Pechino, il suo staff già si guardava attorno per capire quale sarebbe stato il club che l'avrebbe definitivamente consacrato. Formazioni e informazioni alla mano, lui, suo padre e i suoi più stretti collaboratori (Diego ha un procuratore, un addetto stampa e un clan nutrito e assai presente) ragionarono a tavolino su tutte le più importanti società d'Europa. Scartarono subito l'Inghilterra, considerata poco adatta alle sua caratteristiche, troppo ingessata sul 4-4-2 o sul 4-3-3. Pensarono alla Spagna, ma tra Real e Barcellona i fantasisti abbondavano. In Italia, il suo posto al Milan era occupato da Kakà e nell'Inter non si pensava che Mourinho si aprisse all'idea del fantasista. Così si concentrarono sulla Juve, sapevano che Nedved non sarebbe durato in eterno e arrivarono alla conclusione che era proprio quello il posto che avrebbero scelto. Sono stati ricambiati. Fu Ranieri ha dare il via libera all'operazione Diego, ideata da Alessio Secco. Quando si decise di rimpiazzare Nedved il tecnico fece subito il nome di Ribéry, l'unico, a suo giudizio, in grado di rimpiazzare il ceco mantenendo inalterato lo storico 4-4-2. Si capì però in fretta che il Bayern non avrebbe ceduto il suo fuoriclasse, si valutarono e poi scartarono le alternative (lo spagnolo Silva, soprattutto, considerato non all'altezza), e si decise di puntare dritto su Diego, programmando con largo anticipo il cambiamento del modulo. Ferrara ha raccolto il frutto di quel lavoro e su Diego non ha mai avuto esitazioni, mentre il brasiliano è uno dei motivi per cui sulla panchina bianconera oggi si siede Ciro, e non Conte: l'ex allenatore del Bari venne bocciato perché non esitò a spiegare che nella sua formazione ideale Diego avrebbe fatto la seconda punta. Lui voleva due esterni offensivi (Walcott e Robben, le sue predilezioni) e un centravanti possente, alle spalle del quale avrebbe sfruttato la fantasia del brasiliano. Il progetto non convinse Secco e Blanc. E fu la fortuna di Ferrara. Anche secondo il "suggeritore" Lippi, per altro, il miglioramento della Juventus sarebbe passato soltanto attraverso l'innalzamento del tasso tecnico, poiché sul piano strettamento atletico l'Inter sarebbe rimasta superiore e inavvicinabile.È dunque Diego la minaccia che i bianconeri agitano sul campionato. "Vinceremo lo scudetto", ha assicurato Amauri. "Siamo da scudetto", è stato più prudente Melo, mentre Ferrara ha seminato la sua esperienza: "A noi interessava avere delle risposte, perché d'estate si è detto molto di noi, ma erano appunto soltanto parole. Sapevamo di avere una squadra forte e dei giocatori forti, ma adesso abbiamo rafforzato le nostre convinzioni". Si sarà impressionato, Mourinho?

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Juve, che cinquina! Atalanta travolta
I bianconeri passano 5-2. Doppietta di Camoranesi, Diego torna al gol



BERGAMO, 7 novembre - Juve travolgente nell'anticipo serale della dodicesima giornata della Serie A. I bianconeri hanno battuto 5-2 l'Atalanta a Bergamo, al termine di una gara bella e combattuta. Ferrara torna così a vincere in campionato e mette nei guai l'amico Conte, alla terza sconfitta consecutiva. Protagonista assoluto della sfida è stato Camoranesi con una doppietta nel primo tempo e un assist. L'Atalanta ha provato a riaprire la partita nella ripresa prima con Valdes e poi con Ceravolo, ma la Juve ha chiuso i conti con Felipe Melo, Diego e Trezeguet. Ai bianconeri, che salgono a quota 24 punti in classifica, annullati anche tre gol per fuorigioco.

CAMORANESI, DOPPIO COLPO - Parte meglio l'Atalanta per intesità e interpretazione della partita. Gli uomini di Conte sono corti e veloci e, sul campo pesante per la pioggia, la Juve ci mette un po' a trovare le giuste contromisure. Il 4-2-3-1 di Ferrara è un diesel, e l'intesa tra i reparti stenta nei primi minuti. Così l'Atalanta, che gioca senza timori, costruisce un paio di occasioni pericolose, soprattutto sull'asse Valdes-Tiribocchi. Scampato il pericolo, la Juve comincia a carburare. Prima fa le prove generali con Trezeguet che, da unica punta, va in gol con un bel colpo di testa su cross di Caceres. La posizione del francese, però, è irregolare, e Morganti annulla giustamente per fuorigioco. I padroni di casa continuano a giocare a viso aperto ma, al primo affondo, la Juve passa. Questa volta è Camoranesi che, sempre di testa, su cross di Grosso, supera Consigli. In questo caso la posizione è regolare, e i biaconeri passano in vantaggio. L'Atalanta accusa il colpo, e la Juve ne appofitta ancora con Camoranesi che, dal limite, trova il giro giusto per battere Consigli e realizzare il 2-0. La squadra di Conte si disunisce, mentre quella di Ferrara gioca in scioltezza e chiude in avanti i primi 45'.

ATALANTA, NIENTE RIMONTA - L'Atalanta parte a testa bassa in avvio di ripresa. I nerazzurri vogliono riaprire la partita e ci riescono dopo pochi minuti grazie a Valdes che, servito da Guarente, si incunea nell'area bianconera e supera Buffon. La reazione della Juve è immediata, ma il gol di Felipe Melo sulla punizione calciata da Diego viene annullato per fuorigioco. Poco dopo è Poulsen ad andare in rete, ma sempre da posizione irregolare. La Juve non si lascia scoraggiare, e continua a premere, fino a trovare il gol, questa volta validissimo, con un gran botta di Felipe Melo che non lascia scampo a Consigli. Ristabilito il doppio vantaggio, i bianconeri continuano a fare gioco, ma l'Atalanta ha il merito di non mollare. I padroni di casa rischiano qualcosa, e continuano a spingersi in avanti. La tattica di Conte viene premiata perché gli orobici riescono ad accorciare le distanze portandosi sul 3-2 grazie a un bel gol di Ceravolo. Ferrara decide, quindi, di rinforzare il centrocampo con De Ceglie che entra per Giovinco. Con un quarto d'ora al termine più recupero, la Juve deve stringere i denti, ma ha dalla sua il maggior tasso tecnico. Camoranesi, infatti, dopo i due gol, si inventa anche assistman e serve a Diego la palla per il gol del 4-2. L'Atalanta a questo punto si arrende, e la Juve trova anche il quinto gol con Trezeguet che, con 167 gol ib bianconero, raggiunge il record di Sivori.

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26/11/2009 19:26
 
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Diego: «Juve, nessun attacco a Ferrara»


TORINO, 26 novembre - «Le mie parole sull'allenatore non erano per attaccarlo, ma solo per dimostrare la disponibilità mia e della squadra nei confronti dellle sue scelte. Vogliamo lavorare tutti insieme, perché solo così possiamo uscire da questo momento negativo». Il giorno dopo il ko in Champions col Bordeaux, Diego chiarisce le sue parole nell'immediato dopo-partita, dove aveva invitato il tecnico Ciro Ferrara a «individuare i problemi e spiegarci come risolverli».

OCCASIONE SPRECATA - «Siamo tutti delusi in questo momento -ha poi detto Diego sul suo sito- Volevamo vincere per assicurarci la qualificazione. Non solo abbiamo perso la partita, abbiamo anche sciupato la possibilità di qualificarci in anticipo. Adesso dobbiamo concentrarci sul prossimo incontro e vincere contro il Bayern Monaco».

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Juventus, nessuna lesione per Amauri
Il brasiliano disponibile per Cagliari. Iaquinta: «Il mio recupero va bene»



TORINO, 26 novembre - Sospiro di sollievo per Amauri. L'attaccante della Juve, sostituito nel finale della gara con il Bordeaux per infortunio, si è sottosposto questa mattina ad accertamenti medici che hanno escluso lesioni muscolari o tendinee. Il brasiliano tornerà regolarmente in campo domani per preparare al meglio la sfida di Cagliari in campionato. «Amauri - si legge sul sito della Juve - uscito nella ripresa della gara contro il Bordeaux per un fastidio al gluteo, è stato sottoposto a ecografia e a visita clinica. Gli accertamenti hanno escluso problemi muscolo-tendinei. Domani verranno nuovamente valutate le sue condizioni e potrebbe già riprendere il lavoro con i compagni». La maggior parte dei giocatori scesi in campo ieri sera a Bordeax questa mattina si è rimessa al lavoro. Ma prima dell'allenamento, Ferrara e i suoi vice hanno esaminato la partita di ieri insieme con la squadra. In palestra Legrottaglie, Grosso e Felipe Melo, fisioterapia e lavoro differenziato per Iaquinta, Salihamidzic e Trezeguet.

IAQUINTA - In un momento non certo felice per la Juve, a Ferrara arriva comunque una buona notizia: il recupero di Vincenzo Iaquinta va avanti secondo i programmi. A dirlo è lo stesso attaccante calabrese, intervistato da Juventus Channel: «Il recupero procede bene - sostiene -. Ora serve un po’ di pazienza e aspettare che il ginocchio si sgonfi, per ricominciare a correre, tra una settimana circa. Poi, da come risponderà una volta ripreso il normale lavoro, si valuterà il momento del rientro. Conto di essere al 100% per gennaio». A parte i problemi fisici, la cosa più dura per Iaquinta è stato guardare i compagni da fuori senza poter dare una mano: «È una brutta sensazione, con la quale però si deve convivere - afferma -. Ho visto la gara contro il Bordeaux: non è stata una bella partita. Ci tenevamo a fare bene per centrare la qualificazione agli ottavi. Visto il risultato del Bayern non sarebbe comunque cambiato nulla, anche se avessimo pareggiato. Adesso sarà fondamentale l’atteggiamento contro i tedeschi: non dobbiamo giocare per il pareggio, ma per vincere». Prima del Bayern e dell'Inter il 5 dicembre, comunque, viene il Cagliari. Un match tosto: «Contro il Cagliari dovremo rialzare la testa. Il 5 dicembre ci sarà poi l’importantissima gara contro l’Inter, ma prima dobbiamo pensare alle altre sfide».

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27/11/2009 19:49
 
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Buffon: «La Juve deve vincere sempre»
Il portiere bianconero a tutto campo: «Il momento no? La colpa è di tutta la squadra, ora dobbiamo capire che indossare questa maglia significa sempre vincere. Con Cagliari, Inter e Bayern dobbiamo riscattarci subito. Sono sicuro che non ci saranno cori contro Balotelli»




TORINO, 27 novembre - Gigi Buffon a tutto campo a Sky Sport 24. Il portiere bianconero sprona la Juve dopo il ko in Champions con il Bordeaux, difende i compagni di squadra in difficoltà, risponde a Zanetti sui cori per Balotelli e elegge Marchetti del Cagliari, prossimo avversario domenica, suo erede.

IL MOMENTO NO - Buffon parte analizzando il momento delicato della Juve e addossa a tutta la squadra la responsabilità dei risultati negativi: «Amauri, Felipe Melo e Diego? Mi sono confrontato con loro, sono molto sereni e ottimi professionisti. Le critiche su di loro? Le facciamo nostre, perché si perde il gruppo e vince il gruppo. L'attacco a loro ha ferito tutti. Dobbiamo essere tutti più responsabili, il gruppo deve cementarsi meglio per uscire da questo momento di difficoltà. Dobbiamo vincere anche per loro. Consigli che posso dargli? Alla Juve cambiano tutte le aspettative, diventano sempre enormi. I nuovi pagano dazio, ma quando loro non rendono al massimo c'è sempre la responsabilità della squadra. Loro sono tre grandi campioni, li voleva tutta Europa e la Juve è riuscita a strapparli a mezza Europa. Con loro vinceremo tanto. Frizioni all'interno dello spogliatoio? Tutti i faccia a faccia da inizio anno sono stati sempre costruttivi. Ognuno dà la propria idea sui problemi. È chiaro poi che tocca al mister far girare la squadra e trovare la soluzione».

CAGLIARI, INTER E BAYERN - Il numero uno bianconero poi guarda avanti: «Domenica sfidiamo il Cagliari, abbiamo un'esperienza che ci consente di metabolizzare i periodi più negativi. La fortuna del calcio è che dopo due o tre giorni c'è un'altra partita da giocare. Ora pensiamo solo ai rossoblù. Sentiamo pressione per le partite con Inter e Bayern? No, pressione no. Ma sentiamo una certa responsabilità. Indossare la maglia della Juve vuol dire vincere sempre».

I CORI A BALOTELLI - Buffon è poi tornato a parlare dei cori dei tifosi bianconeri a Balotelli: «Zanetti ha detto che è pronto a chiedere lo stop della partita? Sicuramente i cori razziali non fanno bene, oltre che al calcio, a tutta la società. E' sempre giusto stigmatizzarli e prendere posizione. Poi però non bisogna ingigantire la cosa, facendo passare cori di scherno in cori razziali. Secondo me i tifosi della Juve sono molti corretti e non faranno cori razzisti nei confronti di Balotelli».

GATTUSO - Il portierone della Nazionale ha parlato anche del momento no di Gattuso: «Sono certo che non è felice in questo momento. Non ce lo vedo lontano dalla squadra rossonera, anche per le sue caratteristiche. Lui è un uomo-Milan, non lo vedrei con un'altra maglia».

L'EREDE MARCHETTI - Come suo erede Buffon invece sceglie Marchetti del Cagliari: «E' un portiere che vale tantissimo. E' un ottimo ragazzo e ha grandi doti, in Italia è il portiere che mi piace di più. Mi ricorda un po' io da ragazzo. E' molto spregiudicato, bravo e attento».

CARRARESE E GENOA - Chiusura con due curiosità: «Sono tifoso della Carrarese e da ragazzo simpatizzavo per il Genoa. Domani sera nel derby tiferò per i rossoblù, anche perché sono amico della famiglia Preziosi».

Juve, Amauri e Grosso in dubbio per Cagliari

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28/11/2009 11:55
 
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Juve, che novità: Del Piero centravanti
Emergenza in attacco: Alex prima e unica punta



TORINO, 28 novembre - Ripartire da Del Piero an cora una volta. Come la Juve ha sem pre fatto negli ultimi quindici anni del la sua storia. Ci vuole il capitano per uscire dall’impasse, ci vuole il campio ne universale capace di calar si non soltanto nei panni del capo carismati co, ma anche in quelli dell’attac cante che risol ve la situazione con un gol, del fantasista che regala colpi e assist ai compagni, dell’uomo in grado di sacri ficarsi e di fare gioco, del giocatore ca pace di dare anche consigli oltre che l’esempio. Con Iaquinta e Trezeguet che torneranno solamente nel 2010, con Amauri che fatica a recuperare per domani, Alex giocherà da prima (e unica punta), come provato ieri in allenamento. Lo abbiamo detto tante volte: cosa sarebbe la Juve senza Del Piero? Lo abbiamo visto in queste prime tredici giornate di campionato: tormentate da un lato ma ancora accettabili almeno sotto l’aspetto dei risultati dall’altro. Cinque punti - dicono a Vinovo - non sono ancora niente, rappresentano uno svantaggio che è ancora possibile recuperare. Ma ci vuole la Juve, quel la vera. Quindi ci vuole Del Piero.

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29/11/2009 19:11
 
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Crollo Juve, l'Inter va a +8
Bianconeri ko a Cagliari (2-0 con Nenè e Matri), i nerazzurri battono la Fiorentina 1-0 con un rigore di Milito all'85'.



ROMA, 29 novembre - La Juve crolla a Cagliari e l'Inter mette una bella ipoteca sullo scudetto. I bianconeri sono stati battuti 2-0 al Sant'Elia (Nenè nel primo tempo, Matri nel finale), i nerazzurri hanno sconfitto a San Siro una Fiorentina che ha retto fino all'85', quando Milito ha infilato Frey su rigore. Con questi risultati, la squadra di José Mourinho si porta a +8 su quella di Ciro Ferrara e a +10 sul Milan di Leonardo, impegnato questa sera a Catania nel posticipo

[URL=http://www.corrieredellosport.it/Notizie/Calcio/88559/Crollo+Juve,+l'Inter+va+a+%2B8]Leggi articolo clicca..... [SM=g11658] [SM=g11658] [SM=g8115] [SM=g10432] [SM=g10253]



01/12/2009 14:58
 
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Blanc: «Juve, Ferrara non rischia niente»
Ribadita fiducia al tecnico



MILANO, 30 novembre - Fiducia incondizionata a Ferrara e al progetto, che non dipende dai prossimi due match contro Inter e Bayern. Il presidente della Juventus Jean Claude Blanc, interviene dalla riunione della Lega Calcio per cercare di riportare tranquillità nell'ambiente bianconero. «L'esito delle prossime due partite non cambierà nulla, andiamo avanti con il nostro progetto». Ferrara, dunque, non è in discussione, nonostante il ko in Champions col Bordeaux e quello in campionato col Cagliari. Piena fiducia anche per quel che riguarda il brasiliano Diego: «Subisce troppi falli, per questo non riesce a giocare come sa».

RISOLLEVARSI DALLA CRISI - Sulla situazione della squadra, il numero uno bianconero non ha dubbi: da una crisi può nascere una grande squadra: «Ho visto i ragazzi molto arrabbiati, da questa carica e questa grinta possono nascere grandi cose. Molti grandi club hanno passato periodi di difficoltà».

LA SFIDA ALL'INTER - La sfida contro i nerazzurri è importante ma non decisiva. E deve restare nell'ambito sportivo, senza lasciare spazio ad altre situazioni, come quella dei cori razzisti. «Teniamo la sfida sul campo, all'insegna del fair play, e abbassiamo i toni. I cori? E' un problema generale, accade ovunque ed è da risolvere in fretta», conclude Blanc.

SECCO - «Non è un bel periodo», per la Juventus, ma Ciro Ferrara «gode di fiducia assoluta». Il ds bianconero Alessio Secco ammette tutte le difficoltà della squadra, ma non mette in alcun modo in discussione la posizione del tecnico. «Non è un bel periodo, ma da questa situazione si esce in una sola maniera: lavorando di più e meglio di come si fa normalmente, perchè dobbiamo venirne fuori da Juventus - ha spiegato Secco, a Sesto San Giovanni, a margine della consegna dei premi "La Torretta" -. Ferrara ha la nostra fiducia assoluta, con lui abbiamo iniziato un progetto e siamo in totale sintonia. Ciro non deve sentirsi sotto esame».

LE SFIDE - Eppure, adesso arrivano due sfide cruciali: per il campionato contro l'Inter e per la Champions League contro il Bayern Monaco. «Non mettiamo da parte le nostre velleità, anche se non siamo ossessionati mediaticamente da dire dopo ogni partita se siamo più vicini o più lontani dall'Inter - ha chiarito Secco - non dobbiamo avere l'assillo di chi sta davanti, ma solo di fare le cose bene per poi giocarci lo scudetto nel rush finale». Secco ha assicurato che, per Ferrara, «non cambierebbe nulla», in caso di eliminazione dalla Champions, ma ha anche precisato che «non vogliamo neanche prendere in considerazione questa ipotesi: viaggiamo gara dopo gara, anche con un po' di ottimismo».

GLI ACQUISTI - Per Secco, non è il caso di addossare le colpe del periodo negativo ai due principali acquisti estivi, Diego e Felipe Melo. «Il nostro mercato è stato giudicato molto positivamente da tutti e credo che le critiche a Felipe Melo siano un pò prevenute. La maglia della Juve - ha aggiunto - pesa, ma non mi sembra che nessuno dei brasiliani difetti di personalità». Infine Secco ha assicurato che «a gennaio la Juve non tornerà sul mercato».

Fonte [SM=g10432]


06/12/2009 12:10
 
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La Juve stende l'Inter: 2-1
I bianconeri vincono 2-1 sui nerazzurri (autogol di Lucio, Eto'o e Marchisio) e riaprono il campionato: la squadra di Mourinho ora ha solo 4 punti di vantaggio sul Milan e 5 su Del Piero e compagni. Espulsi Mourinho (per un applauso ironico a Saccani dopo l'1-0) e Felipe Melo nel finale per un colpo a Balotelli. Tensione in campo: non vista una testata di Chivu a Sissoko, sette ammoniti




TORINO, 5 dicembre - La Juventus batte l'Inter 2-1 e riapre il campionato. I nerazzurri mantengono quattro punti di vantaggio sul Milan e cinque sulla Juve. Ma il messaggio è chiaro: i nerazzurri non sono imbattibili. Nel primo tempo autogol di Lucio su punizione di Diego. Eto'o di testa pareggia i conti. Rete della vittoria (bellissima) firmata nel secondo tempo da Marchisio.

LA PARTITA - Ferrara schiera la Juve con Diego a supporto di Amauri e Del Piero. A centrocampo Melo, Sissoko e Marchisio. Mourinho lascia in panchina Balotelli e sceglie Stankovic dietro a Eto'o-Milito. Da registrare prima dell'inizio del match alcuni cori dei tifosi juventini contro Balotelli. Ma poi inizia la sfida. Le due squadre si danno battaglia fin dal primo minuto. Juve pericolosa un paio di volte in area interista con Sissoko, ma la difesa riesce a spazzare. Rispondono i nerazzurri che ripartono in velocità e mettono paura alla retroguardia bianconera. Al 10' il primo caso da moviola: Cannavaro trattiene Samuel in area, ma l'arbitro lascia correre. Al 21' la Juve passa in vantaggio. Fallo di Samuel su Del Piero, Diego calcia la punizione al centro dell'area e, dopo un colpo di testa di Del Piero, una deviazione di Lucio beffa Julio Cesar. Mourinho non aveva gradito l'assegnazione della punizione e dopo il gol protesta contro l'arbitro Saccani applaudendolo ironicamente: il fischietto lo espelle. Al 25' Buffon evita il pareggio, con una super parata su Samuel. Ma l'Inter un minuto dopo segna. La difesa della Juve va in confusione e su un calcio di punizione lascia solo Stankovic sulla fascia. Il trequartista crossa e Eto'o, tutto solo colpisce di testa: Buffon è battuto. La partita diventa dura e da questo momento fino al termine del primo tempo scompaiono le occasioni da gol.

LA RIPRESA - L'Inter entra in campo determinata. Sembra gestire il ritmo della partita. La Juventus soffre tantissimo, ma a segnare sono proprio i bianconeri. Al 13' Sissoko lascia partire un gran diagonale dal limite, Julio Cesar respinge ma arriva Marchisio. Il centrocampista fa fuori un difensore con un gran dribbling e poi con un tocco sotto beffa il portiere dell'Inter. A questo punto Mourinho tenta la carta Balotelli al posto di Muntari. Marchisio, vero uomo in più di questo secondo tempo, salva su calcio d'angolo velenoso, anticipando l'intervento di Buffon. Il portiere bianconero protagonista di un bel gesto di fair play: sfiora in uscita un pallone che finisce in fallo laterale, l'arbitro non vede il tocco, ma Buffon stesso glielo segnala. Al 25' Samuel trattiene platealmente Del Piero e rischia il secondo giallo. Un minuto dopo il capitano juventino esce ed entra Camoranesi. L'Inter reclama un calcio di rigore al 30' per un contatto tra Caceres e Milito. Ma, anche in questo caso, Saccani lascia correre. Entra Mancini per Cambiasso, Inter a trazione anteriore per recuperare il risultato. Ferrara risponde inserendo Poulsen al posto di uno strepitoso Marchisio. Finale caldissimo con una gomitata di Melo a Balotelli. Ammonito, il brasiliano manda a quel paese l'arbitro che lo espelle. Si scatena una rissa, Sissoko va giù colpito da Chivu. Buffon e Thiago Motta si strattonano. Riportata la calma non c'è più niente da annotare se non gli ultimi cambi: Materazzi (che si sistema in attacco) per Samuel e Grygera per Diego. Ma la partita non ha più niente da dire. Il campionato invece sì.

[URL=http://www.corrieredellosport.it/Notizie/Calcio/89237/La+Juve+stende+l'Inter:+2-1]Fonte
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08/12/2009 18:33
 
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Juve: Sissoko stop, rientro nel 2010
Distrazione all'adduttore per il centrocampista. Buffon recupera per il Bayern



TORINO, 8 dicembre - Ennesima tegola per la Juventus, che tra poche ore affronterà il Bayern Monaco: Sissoko non sarà della partita, e rischia un lungo stop. Il centrocampista ha riportato una distrazione tra il 1° e il 2° grado dell'adduttore lungo della coscia sinistra. Un infortunio che, con ogni probabilità, lo costringerà a rientrare nel 2010. Al suo posto con il Bayern giocherà Camoranesi.

BUFFON - È invece quasi certo che tra i pali ci sarà Gigi Buffon. Il portiere bianconero ha superato il provino di questa mattina nell'allenamento di rifinitura, il ginocchio non è gonfio.

Fonte [SM=g8863] [SM=g8872] [SM=g10253] [SM=g11658]

[Modificato da Tommy.74 08/12/2009 18:35]


09/12/2009 19:51
 
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Del Piero non ha dubbi: «Juve, tutti colpevoli»
«Sono senza parole»



TORINO, 9 dicembre - La delusione di Alex Del Piero è forte dopo la sconfitta contro il Bayern e l'eliminazione dalla Champions League. Oggi il capitano della Juve ha affidato il suo pensiero al suo sito ufficiale: «E’ difficile trovare le parole, anche perché in questi casi c’è davvero poco da dire. E molto da fare. Però è giusto fissare alcuni punti per ripartire dopo una sconfitta così, dopo una delusione tanto bruciante come l’uscita di scena dalla Champions. Innanzitutto: non c’è un solo colpevole, non c’è neppure chi è più o meno colpevole. Lo siamo tutti, allo stesso modo, nessuno escluso. E tutti lotteremo insieme per venirne fuori. In questo caso non esiste la parola “io” ma soltanto “noi”, ne siamo consapevoli. Non sono soddisfatto della mia prestazione, ovviamente, e di tutto quello che è successo ieri ma ormai è successo e non si può cancellare. Impariamo dai nostri errori e lavoriamo ancora più duro. Punto. Altro da dire non c’è. Alessandro»

Fonte [SM=g8872] [SM=g11658] [SM=g11658]


18/12/2009 12:58
 
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Buffon: «Juve, ti lascio nelle mani di Manninger»
Il portiere bianconero: «Mi spiace non poter aiutare»



ROMA, 17 dicembre - Operazione ok, ora per Buffon il periodo di riposo e di guarigione prima di ripresentarsi in campo: e il portierone bianconero affida al suo sito ufficiale gli auguri per la Juventus di fare bene, nonostante la sua assenza: «L'operazione al menisco è andata bene e ho subito iniziato le cure. Come da programma, dovrò saltare alcune partite e trascorrerò il prossimo mese per guarire e ripresentarmi al meglio al ritorno in campo».

CI PENSA MANNINGER - «Mi spiace non poter dare il mio contributo alla squadra, soprattutto perché il calendario presenterà alcune partite a cui tenevo particolarmente. Soprattutto quella a Parma e quella successiva con il Milan. Fin da domenica contro il Catania tiferò da fuori per i miei compagni, sapendo che la porta bianconera sarà in buone mani. In tutta la sua carriera e nelle tante partite giocate la stagione scorsa, Manninger ha dimostrato di essere un ottimo portiere. E lo ribadirà anche adesso, ne sono sicuro».

Fonte [SM=g8864] [SM=g8920] [SM=g11372] [SM=g10432]





10/11/2012 20:49
 
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Pogba ritardatario, Juve non lo convoca
Club a Pescara tra Inter e Chelsea, Conte cambia



Paul Pogba non figura tra i convocati per Pescara: come spiega il sito della Juventus, il centrocampista francese e' stato punito, perche' si e' presentato in ritardo all'allenamento per due volte. Il centrocampista avrebbe molto probabilmente giocato dall'inizio a Pescara, perche' e' un'alternativa preziosa per Conte, ma il tecnico non transige sulla disciplina. Anche a Manchester, con Ferguson, si erano diffuse voci di una certa vivacita' di carattere per il promettentissimo centrocampista.

Nasce male il periodo chiave per la stagione bianconera: Paul Pogba è stato lasciato a casa per punizione, per essersi presentato due volte in ritardo agli allenamenti. Sarebbe stato quasi certamente in campo a Pescara, per fare rifiatare qualche compagno del centrocampo. Infatti, tra domani e il 20 novembre, data del match spareggio con il Chelsea, la Juve si gioca tutto o quasi, perché prima di arrivare alla partita con gli inglesi, deve passare per Pescara e Lazio con il fiato sul collo dell'Inter, che insegue a solo un punto e non fallisce un colpo. E' quindi logico che Antonio Conte, in attesa di ritornare in panchina il 9 dicembre a Palermo, debba riscrivere una nuova tabella di marcia: non si tratta solo di semplice turn over (costato caro a Copenaghen) ma di un'autentica verifica trimestrale, un po' come si fa a scuola. Il tecnico adesso ha ben chiaro su chi e quanto profondamente può contare, per il periodo di fuoco e doserà minutaggi e alternative in base al coefficiente di difficoltà della partita, ma anche di caratteristiche tattiche dell'avversario.

Ansa

[SM=g9749] [SM=g11658]


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