Venezia

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Tommy.74
00sabato 15 novembre 2008 21:30


Venezia (pronuncia: /veˈnɛʦːja/, in veneziano e in veneto: /veˈnɛsja/[2]) è la principale città del Veneto e dell'Italia nord-orientale, capoluogo della provincia omonima e della regione Veneto. E' catalogata come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

La città è situata, insieme a numerose piccole isole, all'interno della Laguna di Venezia, nella parte nord-occidentale del Mare Adriatico. Il suo comune conta 269.698 abitanti [3], di cui 60.446 nel centro storico[4], 178.772 nelle municipalità di terraferma (Mestre-Carpenedo, Marghera, Favaro Veneto e Chirignago-Zelarino) e 30.480 nelle varie isole della sua laguna (Murano, Burano, Lido e Pellestrina).

Storicamente soprannominata "la Serenissima" o anche "la Dominante"[5], è stata per più di un millennio capitale della Repubblica di Venezia.



Sorge sulla laguna veneta nell'omonimo golfo e dista 28 km da Treviso e circa 30 da Padova. La città storica è sempre stata isolata dalla terraferma, finché nel 1841 cominciarono i lavori per la costruzione del ponte ferroviario per raggiungere la stazione di Santa Lucia. I treni cominciarono ad arrivare a Venezia a partire dal gennaio 1846. Per poterla raggiungere in auto si dovette aspettare il 1933, quando Mussolini inaugurò il Ponte Littorio, successivamente chiamato Ponte della Libertà, lungo 4 Km, che collega Mestre a Piazzale Roma. Il territorio comunale comprende, oltre alla stessa città di Venezia e alle isole lagunari, un'ampia porzione di terraferma comprendente Mestre e Porto Marghera, con il suo vasto polo industriale. È la città con il più alto flusso turistico in Italia[6], 29.326.000 presenze in provincia nell'anno 2002, rispetto a Roma (19.486.000) e Firenze (9.540.000). Ha un flusso turistico abbastanza costante, anche se i periodi di maggior afflusso sono durante il Carnevale, e il periodo che va fra maggio e ottobre. La dichiarazione di patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO risale al 1987 e si estende oltre alla città storica anche a tutta la sua laguna.



La città di Venezia, divisa nei sei sestieri di Dorsoduro, Santa Croce, San Polo, San Marco, Cannaregio e Castello, si sviluppa su ben 118 isolette collegate da 354 ponti e divise da 177 tra rii e canali. È posta al centro della omonima laguna lungo la costa adriatica tra le foci del fiume Sile (deviato nell'antica foce del Piave) e dell'Adige, a 50 km circa dal delta del Po. Il fiume Brenta sfocia in laguna e collega Venezia con Padova. Il corpo principale di Venezia visto dall'alto ha l'aspetto di un pesce.



Venezia risente del clima della pianura padana, per la vicinanza al mare mitigato nelle temperature minime invernali (3°C media) e nelle massime estive (24°C media). Si può considerare un clima di transizione tra il subtropicale ed il mediterraneo. Piovosità primaverile e autunnale, frequenti i temporali estivi. Difficilmente nevica a Venezia ma in inverno spesso gelano le parti più interne della laguna. L'elevata umidità provoca nebbie nei mesi freddi ed afa in quelli caldi. I venti principali sono la Bora (NE) dominante nei mesi invernali e primaverili, lo Scirocco (SE) in estate e, meno frequente, il Garbìn o Libeccio (SW).



L'inquinamento dell'aria è un problema ben conosciuto e che coinvolge tutta l'area della pianura padana, anche se è praticamente inesistente il traffico veicolare nella città storica si registrano gli stessi livelli di particolato Pm10 che si registrano sulla terraferma.[12]

Il polo petrolchimico di Marghera genera una emissione di inquinanti nell'aria e nell'acqua della laguna. Una recente indagine ha rilevato le quantità per una serie di sostanze emesse in atmosfera distinte per settore di attività, leggiamo che in un anno (dati relativi al 1999) vengono emesse 23.000 tonnellate di ossidi di azoto, 27.000 t. di ossidi di zolfo, 1500 t. di particelle sospese e ancora metalli come 9 t. di ferro, 3 t. di rame, 1, 5 t. di piombo e così via.[13] Se in un primo tempo, all'inizio del '900, il polo industriale era visto come fonte di progresso e di benessere economico, nel corso dei decenni nella popolazione si è sviluppato un atteggiamento sempre più critico, fino a sfociare nel celebre, e tormentato, mega processo al petrolchimico che ha visto fronteggiarsi come parte civile i lavoratori e familiari di lavoratori del petrolchimico, le autorità civili (tra queste la Regione Veneto, la Provincia ed il Comune di Venezia insieme alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell'Ambiente) associazioni ambientaliste e sindacali contro ventotto imputati e responsabili civili le maggiori aziende chimiche (Edison, Enichem, Eni e Montefibre), il processo si è chiuso nel maggio del 2006 con la sentenza di Cassazione.



La Vongola filippina (Tapes philippinarum), differente dalla Vongola verace italiana (Tapes decussatus)[17], detta in veneziano caparozzolo, introdotta nel mediterraneo negli anni settanta e recentemente diffusasi in laguna[18], ha influito sulle forme di pesca tradizionale, la pesca del novellame e la pesca della moeca; la moeca è il granchio in una fase dello sviluppo (ovvero, durante il cambiamento della muta) in cui mancano parti dure ed è completamente molle, è una prelibatezza gastronomica e la sua pesca, compiuta ormai da pochi, si svolge secondo una tecnica immutata da secoli, trasmessa di padre in figlio e che richiede una decina di anni per la formazione del pescatore[19] Negli ultimi anni si sono verificati episodi di criminalità legati alla pesca illegale di vongole in terreni inquinati



Con il termine di acqua alta sono indicati nella laguna di Venezia picchi di marea particolarmente pronunciati, tali da provocare allagamenti nell'area urbana. Il fenomeno è frequente soprattutto nel periodo autunnale-primaverile, quando l'alta marea arriva ad allagare buona parte della città rendendo difficili gli spostamenti per calli e campi
Il fenomeno dell'acqua alta è generato dalla combinazione di due fattori principali: un contributo astronomico che crea l'alternarsi regolare delle maree ed una causa meteorologica, l'ondata di bufera (storm surge in inglese), composta dalla combinazione di vento e pressione atmosferica sulla massa marina; l'alta marea da sola non genera l'acqua alta, è l'ondata di bufera che combinandosi con gli eventi di alta marea porta il livello dell'acqua ad alzarsi oltre i livelli normali ed in modo molto meno prevedibile. Il rialzo dell'acqua oltre il livello di marea è un fenomeno normale in un bacino chiuso come il mare Adriatico ed il vento che lo favorisce non è tanto la Bora comune a Venezia ma lo Scirocco che agisce in senso longitudinale su tutta la massa d'acqua dell'Adriatico.[22] L'apertura delle bocche di porto, aumentando i canali di scambio d'acqua tra laguna e mare, ha amplificato il fenomeno che nel passato era un evento straordinario per la città.



In caso sia prevista "acqua alta", la città è dotata di un sistema di segnalazione in grado di informare gli abitanti con un certo anticipo attraverso comunicazioni telefoniche e sirene, per permettere di predisporre in tempo l'occorrente per fronteggiare l'evento. Nei periodi di maggior frequenza del fenomeno a cura dell'Amministrazione Comunale è attivo un sistema di passerelle, ovvero di tavole di legno appoggiate su supporti in ferro che creano percorsi "asciutti" lungo i principali itinerari della città. Tali supporti sono garantiti fino ad un livello di marea di +120 cm, oltre i quali vengono rimossi in quanto alcuni tratti di "passerelle" inizierebbero a galleggiare. Quando l'acqua supera i +95 cm alcune linee di navigazione pubblica vengono limitate e/o deviate, in quanto i mezzi non sono più in grado di passare sotto il Ponte delle guglie, il Ponte dei Tre Archi ed il ponte ferroviario che scavalca il canale di Scomenzera. Se la marea raggiunge livelli più elevati, sono previste ulteriori riduzioni del servizio, fino al blocco totale dovuto all'impraticabilità degli imbarcaderi, ossia i pontoni galleggianti che costituiscono le fermate.



Allo scopo di contrastare il fenomeno dell'acqua alta, dal 2003 è in corso di realizzazione il progetto Mose che nell'intenzione dei progettisti permetterà la riduzione delle acque alte eccezionali grazie a barriere mobili costituite da un numero variabile di paratoie ancorate sul fondo delle bocche di porto della laguna, che verranno fatte emergere in caso di bisogno attraverso un sistema pneumatico che immettendovi l'aria ed espellendo l'acqua le porterà a galleggiare sfruttando il principio di Archimede. Le paratoie non hanno pertanto la funzione di isolare la laguna dal mare, ma piuttosto quella di rallentare in modo cospicuo la velocità della corrente della marea entrante, in attesa del passaggio del picco. [senza fonte]La fine dei lavori è prevista per il 2011.



Gondole e Gondolieri



il Porto di Venezia



Acqua Alta a VENEZIA





Leone di San Marco



La Basilica di San Marco



Palazzo Ducale



Torre orologio



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