Un tredicenne su quattro compra psicofarmaci online

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Tommy.74
00sabato 3 novembre 2012 21:23
Fenomeno in crescita in tutto il mondo. Troppo facile procurarsi medicine che richiederebbero la ricetta

MILANO - Psicofarmaci acquistati online, senza alcuna prescrizione medica, e assunti dal 25% dei minori con amici. A volte acquistati e somministrati dai genitori stessi. È quanto ha rilevato uno studio dell'università di Torino. condotto dal team di Roberta Siliquini, docente di Epidemiologia, Igiene e Sanità pubblica. Secondo i risultati, un adolescente su quattro assume psicofarmaci a casa, su consiglio dei genitori, o fuori casa, in accordo con gli amici, quasi sempre senza prescrizione medica.
I casi presi in esame sono attualmente 600, ma il progetto di ricerca prevede di arrivare a 2 mila minori esaminati entro la fine del 2012 Alberto Ugazio, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), definisce inquietanti questi risultati preliminari e ricorda che «l’automedicazione, o il fai da te‚ è quanto di meno auspicabile possa esserci per la salute dei nostri bambini. Inoltre, l’ansia è un sintomo che va valutato attentamente: se non indica una patologia, la terapia farmacologica non è assolutamente indicata».

FENOMENO IN CRESCITA - Secondo la Siliquini, infatti, molte assunzioni improprie di psicofarmaci avvengono per scelta degli stessi genitori, che cercano in questo modo di «dare una risposta agli stati di disagio dei propri figli». «Un fenomeno in continua crescita ovunque nel mondo, come anche nel nostro Paese» ha commentato Luca Poma, portavoce nazionale di “Giù le mani dai bambini”, il comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica. Già nel 2009 il ‘rapporto Espad evidenziò un 10% di minori che utilizzavano psicofarmaci con modalità “fai da te”. «I rischi? Dagli effetti collaterali di queste molecole, che vanno dai problemi cardiaci anche gravi alla stimolazione di idee suicidarie, a seconda della classe farmacologica utilizzata, a quelli di carattere psicologico e pedagogico: si insegna, infatti, il modello sbagliato che basta una pillola per risolvere qualsiasi problema». Altro inquietante dato emerso: questi farmaci, con buona pace delle norme stabilite dagli organismi sanitari di controllo, si reperiscono con estrema facilità su internet. E questo non da oggi, ma almeno da una decina d'anni. Forse è il caso che le autorità sanitarie comincino a preoccuparsene. A che serve l'obbligo di ricetta se esistono facili scorciatoie di facile utilizzo. E talmente alla luce del sole, su Internet, da apparire più che regolari. Ovviamente non lo sono. Vendere farmaci con obbligo di ricetta a chiunque in Italia è reato. I farmaci sono armi da vendere a chi ha il porto d'armi.

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