Abruzzo, è il giorno del dolore L'Italia piange i suoi morti
I funerali di Stato per 205 vittime delle 289 del sisma, presenti le massime cariche dello Stato
L'AQUILA - Il giorno del dolore, per l'Abruzzo e per l'Italia intera. Si sono svolti presieduti dal segretario di Stato vaticano, monsignor Tarcisio Bertone, i funerali solenni per le 289 vittime del terremoto in Abruzzo. Nel piazzale della Caserma della Guardia di Finanza, a Coppito, 205 bare ed una folla di amici e parenti in lutto. Per consentire lo svolgimento dei funerali, nel giorno del Venerdì Santo in cui la Chiesa ricorda la crocefissione di Gesù, era arrivata la dispensa straordinaria del Papa. La cerimonia è stata concelebrata anche dall'Arcivescovo metropolita dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari e da tutti i vescovi dell'Abruzzo e del Molise.
Nella parte finale del funerale, il cardinal Bertone ha benedetto le vittime del terremoto del 6 aprile scorso, aspergendole con l'acqua santa insieme al vescovo dell'Aquila. Poi le vittime sono benedette con l'incenso. Alla fine l'imam Bashan Mohammed Nour ha letto un pensiero per le sei vittime islamiche del terremoto d’Abruzzo. «Nel nome del Dio unico che ha creato cieli e terra, uomini e donne unedoli in un’unica grande famiglia che vive insieme l’esperienza della vita e che in questi giorni ha vissuto insieme l’esperienza della morte, poichè tutto fa parte del grande disegno divino, ci troviamo qui oggi - ha detto - a condividere il dolore per tutti i fratelli, le sorelle, i giovani e i bambini vittime del sisma che ha ferito al cuore l’Abruzzo e l’Italia intera».
L'OMELIA - L'Italia intera è oggi raccolta attorno alle bare delle vittime del terremoto, e mostra di credere nei valori della solidarietà e fraternità. Questi sono valori saldi nel popolo italiano ha detto il cardinal Bertone nell'omelia, invitando all'«omaggio alle vittime», al «compianto e alla preghiera», «stretti idealmente attorno alle bare» e accanto alle «autorità civile e militari che testimoniano la solidale presenza dell'intero popolo italiano». Così il segretario di Stato vaticano ha esortato alla vicinanza con quanti stanno facendo «l'esperienza di essere spogliati di tutto». «In questa vostra città e nei paesi vicini, che hanno conosciuto altri momenti difficili nella loro storia - ha detto Bertone - si raccoglie oggi idealmente l'Italia intera, che ha dimostrato, anche in questa difficile prova, quanto siano saldi i valori della solidarietà e della fraternità ce la segnano in profondità».
Pur nella tristezza di queste ore, e pensando alle parole bibliche sulla Gerusalemme celeste, il segretario di Stato vaticano ha affermato di sentire «nascere la speranza del cuore perchè - ha spiegato Bertone - s'avverte già nell'aria che sotto le macerie c'è la voglia di ripartire, di ricostruire, di tornare a sognare».
IL MESSAGGIO DEL PAPA - In apertura delle esequie il segretario personale del Papa, monsignor Georg Gaenswein, aveva letto un messaggio del Pontefice. Il Papa si era detto «spiritualmente vicino» «in queste ore drammatiche» alle persone colpite dalla «immane tragedia del terremoto», implora «da Dio il riposo eterno per le vittime, la pronta ripresa dei feriti, per tutti il coraggio di continuare a sperare senza cedere allo sconforto».
«Sono certo - assicura il Papa nella lettera - che con l'impegno di tutti si può far fronte alle necessità più impellenti. La violenza del sisma ha creato situazioni di singolare difficoltà.
Ho seguito gli sviluppi del devastante fenomeno tellurico dalla prima scossa di terremoto, che si è avvertita anche in Vaticano, e ho notato con favore il manifestarsi di una crescente onda di solidarietà, grazie alla quale si sono venuti organizzando i primi soccorsi, in vista di una azione sempre più incisiva sia dello Stato che delle istituzioni ecclesiali, come anche dei privati». Benedetto XVI assicura che «la Santa Sede intende fare la sua parte, unitamente alle parrocchie, agli istituti religiosi e alle aggregazioni laicali. Questo è il momento dell'impegno, in sintonia con gli organismi dello Stato, che già stanno lodevolmente operando...». Il Papa spiega di aver affidato a monsignor Gaenswein «il compito di recarvi di persona l'espressione della mia accorata partecipazione al lutto di quanti piangono i loro cari travolti dalla sciagura».
LE ESEQUIE - I soccorritori hanno trasformato il piazzale della Caserma della Guardia di Finanza in una chiesa a cielo aperto. Tanta, tantissima la gente presente. Erano infatti migliaia le macchine affluite presso la scuola delle Fiamme Gialle. Una lunghissima colonna di auto che si era formata dall'uscita dell'autostrada A24 fino alla caserma in cui alla fine hanno trovato posto migliaia di persone, 8.000 secondo fonti della centrale operativa. Per il lutto nazionale proclamato per il sisma in Abruzzo, la strada da Roma fino alla caserma di Coppito (L'Aquila), è stata costellata di bandiere a mezz'asta. Vessili calati a Roma, sul Raccordo Anulare, all'ingresso dell'autostrada e poi arrivando a L'Aquila, fino alle tre bandiere (il tricolore, quella dell'Unione Europee e quella delle Fiamme Gialle) nel grande piazzale all'interno della caserma. Durante i funerali, si sono verificati diversi malori fra i parenti che assistevano alla cerimonia. Una giovane donna, in particolare, è stata portata via con l'ambulanza.
LE AUTORITA' - Le sedie del settore autorità predisposto all'interno della caserma della Guardia di Finanza erano al completo. Insieme al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, erano presenti il presidente del Senato, Renato Schifani, quello della Camera, Gianfranco Fini, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, accompagnato dai sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti e dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Nell'enorme piazzale erano presenti anche il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e il vicepresidente della commissione Europea, Antonio Tajani. Numerosi anche i rappresentanti dell'opposizione: dal segretario del Pd, Dario Franceschini a Piero Fassino; dal segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero a quello dell'Unione di centro, Lorenzo Cesa.
BERLUSCONI - Il presidente del Consiglio ha scelto inizialmente di seguire i funerali solenni prendendo posto tra i parenti delle vittime del terremoto e non tra le autorità. Prima dell'inizio della cerimonia, nella caserma delle fiamme gialle a Coppito, il premier è passato davanti alle bare tenendo le mani giunte, visibilmente commosso, e poi si è intrattenuto con alcuni parenti e amici delle vittime, per rivolgere loro delle parole di sostegno e conforto. Successivamente Berlusconi si è spostato nel settore riservato alle autorità Da qui, tra due uomini della Protezione civile, ha seguito in piedi i funerali solenni. Il premier si è commosso e si è asciugato qualche lacrima con il fazzoletto.
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Le mie più sincere condoglianze