G8: SALE LA TENSIONE A ROMA E L'AQUILA, 10 ARRESTI

L'AQUILA - Arrivano fino all'Aquila - attutiti, ma arrivano - gli echi degli incidenti di Roma. E sale l'allerta per le possibili azioni di disturbo del G8 da parte della galassia antagonista. Ma finora, ribadiscono i responsabili della sicurezza, non ci sono ''segnali specifici'' di rischio. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, dice: garantiremo la liberta' di pensiero, ma faremo di tutto per impedire ai violenti di agire. A Roma 36 No Global, italiani e stranieri, sono stati fermati stamani per i disordini scoppiati durante varie manifestazioni anti-G8: 10 sono stati arrestati (pure un minorenne); sequestrati mazze, bastoni, pietre, fumogeni ed anche un estintore. Un episodio che conferma quello che si temeva da giorni, e cioe' che proprio nella capitale potrebbero verificarsi le manifestazioni di dissenso piu' gravi sotto il profilo dell'ordine pubblico, piuttosto che nell'Aquila terremotata e super-blindata.

Tuttavia, nel capoluogo abruzzese resta altissima la vigilanza degli apparati di sicurezza. ''Tutto quello che era da fare e' stato fatto'', spiega Maroni, che stamani ha presieduto una riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza durante la quale il capo della polizia, Antonio Manganelli, ''ci ha aggiornato sulle misure di sicurezza adottate. Abbiamo messo a punto un modello efficiente del quale anche rappresentanti dei paesi esteri ci hanno chiesto informazioni ed io ne sono orgoglioso''. ''Vigileremo per garantire la liberta' di pensiero - assicura il responsabile del Viminale -, ma se qualcuno pensa di portare con se' spranghe, estintori e biglie, faremo di tutto per impedirgli di partecipare alle manifestazioni perche' significa che si vogliono fare atti di violenza. E' stata, comunque, svolta una forte azione investigativa per prevenire gli incidenti che qualcuno ha in mente di fare''.

I servizi di controllo del territorio si svolgono a tappeto e proprio in uno di questi sono incappati cinque cittadini francesi che viaggiavano a bordo di un furgone Renault dove i carabinieri hanno trovato cinque mazze di ferro, una mazza da baseball, due aste di metallo ed altri oggetti ''atti ad offendere''. I carabinieri del Reparto operativo dell'Aquila, comandati dal tenente colonnello Giovanni Di Niso, li hanno fermati nei pressi della Coop di Pettino. Il sospetto e' che stessero preparando una qualche azione contro il vertice, ma in mancanza di altri elementi, sono stati solo denunciati a piede libero ed invitati a lasciare il territorio dell'Aquila. Intanto, in varie citta' italiane proseguono le proteste degli studenti dell'Onda, scattati ieri per protestare contro i 21 arresti legati agli incidenti di maggio al G8 delle Universita', a Torino.

Tensione a Roma, davanti alla terza universita' e a La Sapienza: lanci di sassi e bottiglie contro gli agenti, calci contro una camionetta della Gdf, cui e' stato rotto un vetro. A Bologna e' stato occupato per un'ora l'ufficio del rettore e a Torino, dopo il corteo di ieri sera, gli studenti dell'Onda anomala si sono ritrovati nell'atrio di Palazzo Nuovo, sede delle facolta' umanistiche, per tornare a chiedere la liberazione dei loro compagni (che respingono le accuse: ''Non siamo violenti'', dicono). Blitz di una cinquantina di manifestanti anche nella sede Rai del capoluogo piemontese. Degli arresti, stigmatizzati anche da esponenti di Rifondazione e dal Pdci, parla il ministro Maroni: quei provvedimenti ''sono stati frutto di una decisione autonoma della magistratura, non certo decisi da me'', dice, replicando ad alcuni esponenti antagonisti che avevano individuato nel titolare del Viminale il ''mandante'' degli arresti. ''Gli studenti che hanno lanciato questa accusa - aggiunge - o sono ignoranti oppure c'e' malizia. Senza contare che e' difficile pensare di accusare un magistrato come il procuratore di Torino, Giancarlo Caselli, di essere reazionario''.

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