BIOPARCO: A ROMA UN VIAGGIO NEL MONDO DEI RETTILI

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Tommy.74
00venerdì 30 gennaio 2009 20:15
ROMA - Un viaggio nel mondo dei rettili. Questo propone il nuovo Rettilario del Bioparco organizzato con il contributo del ministero dell'Ambiente. Il viaggio iniziera' con la proiezione di un video realizzato da Nat Geo Wild: una sequenza di primi piani spettacolari di coccodrilli, serpenti e anfibi e di immagini legate al commercio illegale di animali.

Seguira' poi un ambiente tropicale a cielo aperto, tra cascate e alberi, in cui si troveranno iguane, uccelli di savana e varie specie di testuggini, tra cui quelle di Aldabra, le piu' grandi esistenti sul Pianeta.

Attraverso un tunnel sotterraneo ci si immergera' quindi, salendo un gradino, in una foresta pluviale, dalla vegetazione lussureggiante, in mezzo a orchidee, bromelie, felci e grossi alberi, dove si potranno osservare coccodrilli del Nilo, e i tre esemplari di coccodrillo acuto, del Sud America, cosi' detto per la forma appuntita della testa, uccelli, testuggini di foresta, camaleonti, e uccelli variopinti.



Dopo la foresta tropicale, scendendo un'altra volta, ci sara' il percorso circolare delle teche, con rettili, anfibi, che terminera' nelle due nuove aree: l'area invertebrati, e l'area anfibi. Nella prima si troveranno insetti stecco, parenti delle cavallette, che, per sfuggire ai predatori si ''mascherano'' da rametti secchi, granchi tropicali dai colori sgargianti; lumache giganti di Zanzibar; blatte fischianti (scarafaggi del Madagascar, che, quando sono in pericolo, emettono un forte sibilo), locuste, grilli campestri, che svolgono tutti il ruolo di spazzini, e millepiedi giganti, versione maxi di quelli comuni, provenienti dall'Asia tropicale.

Nell'area degli anfibi, ideata per sensibilizzare il pubblico verso l'estinzione di massa che si sta abbattendo su questo gruppo di animali in tutto il mondo, saranno ospitati la raganella arboricola gigante, che ama trascorrere ore sulle cime degli alberi in posizione assolata, l' axolot, una grande salamandra messicana, che rimane sempre neonata, perche' molti esemplari non compiono mai la metamorfosi, e rimangono in un eterno stato larvale, continuano quindi a possedere le branchie come i pesci, le rane pomodoro, grandi rane rosse, molto rare, provenienti dal Madagascar, le dendrobatidi, coloratissime rane freccia, cosi' chiamate perche' usate in America tropicale dalle popolazioni indigene per avvelenare le punte delle lance.

Le loro colorazioni, giallo e nero, blu elettrico, arancio, mettono in guardia i possibili predatori sulla loro pericolosita', ma che in allevamento perdono il loro veleno: infatti, in natura, il veleno viene trasmesso loro dagli insetti di cui si nutrono, che a loro volta hanno mangiato piante velenose, e interrotta questa catena, le rane tornano a essere innocue.

Il Bioparco ha aderito al Progetto Internazionale di salvaguardia degli anfibi Arca, promosso dall'Eaza (Associazione Europea Zoo e Acquari), per il quale e' stata avviata una raccolta fondi. Infatti, al termine dell'area anfibi e' presente un salvadanaio.

Fonte

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